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Epoca vittoriana: imbalsamazione per processo galvanico

  • Immagine del redattore: Letizia Destefanis
    Letizia Destefanis
  • 13 mar 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 22 set 2024

L'epoca vittoriana è ricca di alcune stravaganti invenzioni, conosciute e risapute, non solo dal punto di vista della vita quotidiana, ma anche gli studi sulla chimica, sulla fisica e sulla scienza subiscono una forte evoluzione e tante sono le nuove strane scoperte. Il rapporto con la morte in quest'epoca è molto diverso da quello di qualsiasi altra: ricordiamo ad esempio le tombe con i campanellini per scongiurare di essere sepolti vivi, i gioielli fatti con i capelli e i denti dei defunti e infine, cosa poco conosciuta, è l'imbalsamazione attraverso il metodo della galvanizzazione.

Incione del 1800 in bianco e nero sugli esperimenti pubblici di Giovanni Aldini

Immagine presa da Storia della medicina. Esperimenti pubblici di G. Aldini

Il nome “galvanizzazione” deriva dal suo scopritore, Luigi Galvani (1737-1798) che studiò a lungo gli effetti dell'elettricità sugli esseri viventi, elaborando la teoria secondo cui, essi, dotati di una corrente elettrica che si propaga dal cervello attraverso i nervi, riesce a far muovere i muscoli. Questi esperimenti inizialmente furono svolti su rane e piccoli animali morti che, secondo una legge elettro-fisica, contraevano le zampe.

Dipinto, ritratto di Luigi Galvani (Bologna, 1737 - Bologna, 1798)

Immagine presa da Wikipedia. Luigi Galvani (Bologna 1737 - Bologna 1798)

Negli anni successivi, il nipote di Galvani, Giovanni Aldini (1762-1834) prosegui le ricerche anche sui cadaveri umani utilizzando i corpi dei condannati a morte per impiccagione. Aldini creò dei veri e propri spettacoli, in puro stile vittoriano, in cui faceva alzare attraverso le contrazioni create della corrente elettrica, il petto del morto, dimostrando una certa ossessione nel voler riportare in vita i defunti. È proprio da questa figura di “fisico pazzo”, che si pensa che Mary Shelley (1797 - 1851) prese spunto per il suo “Frankenstein” del 1818.

Stampa, ritratto di Giovanni Aldini (Bologna 1762 - Milano 1834)

Immagine presa da Wikipedia. Giovanni Aldini (Bologna 1762 - Milano 1834)

Con questi primi esperimenti si mettono le basi per la galvanizzazione dei corpi: analizzando i corpi dopo gli esperimenti, in alcuni casi sono stati trovati dei depositi metallici sulle parti che venivano toccate dagli attrezzi utilizzati (questi studi aiutarono molto lo sviluppo di quella che sarà la pila).

Trafiletto sul giornale “The Anaconda Standard” che pubblicizzava il metodo della galvanizzazione di morti o elettrodeposizione di cadaveri, come "igienica, estetica e capace di far sparire le prove di un crimine"

Immagine presa da Montana Historical Society Blog. Archivio "The Anaconda Standard"

È solo nel dicembre 1890 che troviamo un trafiletto su “The Anaconda Standard” che pubblicizzava il metodo della galvanizzazione di morti o elettrodeposizione di cadaveri, come igienica, estetica e capace di far sparire le prove di un crimine. Fu un medico di Parigi ad approfondire il procedimento che consiste nell' incapsulare la materia organica, o il cadavere, con uno strato di metallo: il corpo viene reso conduttivo elettronicamente attraverso il nitrato d'argento e posto sotto una cupola di vetro dove senza aria, viene irrorato di fosforo bianco e solfuro di carbonio. A questo punto, ormai galvanico, viene immerso nel nitrato di rame che si deposita sul cadavere con uno spessore di un millimetro circa. Il risultato è una teca cucita addosso di un bellissimo color rosso rame, con la possibilità di scegliere la postura (che come sappiano nel periodo vittoriano era di prassi nelle foto post morte), nel quale il corpo all'interno secca, non rilasciando odori e fluidi, diventando quindi un “oggetto d'arredo” alquanto macabro.

Trafiletto sul giornale “The Anaconda Standard” che pubblicizzava il metodo della galvanizzazione di morti o elettrodeposizione di cadaveri, come "igienica, estetica e capace di far sparire le prove di un crimine"

Immagine presa da Montana Historical Society Blog. Archivio "The Anaconda Standard"

Sebbene pubblicizzato questo metodo non riscosse particolare successo tant'è che solo undici corpi furono galvanizzati ed esposti alla fiera di Parigi del 1881-1885.


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