Lou von Salomè, guerriera inconsapevole contro gli stereotipi
- Letizia Destefanis
- 18 set 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 26 set 2024
E’ il 1882 e nel salotto letterario della tedesca Malwida von Meysenbug, a Roma, siedono Friedrich Nietzsche, all’epoca trentottenne e Lou von Salomè di ventuno anni che diventerà la musa del filosofo e la prima donna psicanalista.

Immagine presa da Wikipedia. Foto di Lou von Salomè, 1897 circa, Atelier Elvira, Monaco
Lou von Salomè nacque nel 1861 a San Pietroburgo, sebbene le origini della casata fossero tedesche e in un contesto militare. Crebbe infatti nel palazzo ufficiale dello Stato Maggiore, di fronte al Palazzo d’Inverno. I suoi studi la portarono a parlare il francese e il tedesco e ad appassionarsi alla filosofia, alla teologia, alla storia e alla letteratura.
Unica figlia femmina di sei fratelli, riuscì a viaggiare ed esplorare i salotti dei principali centri culturali europei. E fu a Roma, nel 1882 che conobbe Friedrich Nietzsche e Paul Rée, e chiese loro di creare un circolo intellettuale. Il filosofo si innamorò perdutamente di Lou von Salomé e le chiese di sposarlo, proposta che la giovane non accetto mai. Deluso da quell’amore non corrisposto, Nietzsche divenne depresso e scrisse la prima parte della sua opera “Così parlò Zarathustra” con uno stile simile a quello della Bibbia, parla del viaggio di Zarathustra che dalla montagna scende per portare parabole di moralismo e filosofia, ironizzando sui concetti del cristianesimo. Successivamente furono scritte le altre tre parti dell’opera.
“Nell’amore come nell’attività creativa, la rinuncia è meglio di una cattiva realizzazione.”
“Devota ed infedele” - Lou von Salomè
Lou entrò comunque a far parte della famiglia del filosofo: la sorella Elisabeth Förster-Nietzsche, era gelosa, ma al tempo stesso non sopportava le attenzione che la Salomè aveva nei confronti di Paul Rèe e il marito della stessa, Bernhard Förster, un antisemita convinto, iniziò a darle concentrarsi su di lei, ma le sue idee razziste non fecero altro che allontanarla. La sorella comunque era accecata dalla gelosia e questo la portò ad un’instabilità mentale e in generale le due famiglie non vedevano di buon occhio un'eventuale unione tra i due. Per il filosofo, quella con Lou von Salomè fu la sola relazione con una donna. Nel 1884, la giovane scrisse “Nietzsche in seinen Werken” letteralmente “Nietzsche nelle sue opere” con l’intento di far capire il pensiero dell’amico all’interno delle sue opere, una sorta di commento alle opere del filosofo.

Immagine presa da Wikipedia. Foto di una scena comica con Lou von Salomè, Paul Ree e Friedrich Nietzsche, 1882
Nel 1887 a ventisei anni, Lou tagliò ogni legame con Friedrich Nietzsche e sposò Carl Friedrich Andreas, che non esitò a pugnalarsi per convincerla. La giovane cambiò nome in Lou Andreas-Salomé e il matrimonio non fu mai consumato per volere di entrambi, anzi fu un matrimonio aperto, per volere di Lou. Questo portò poco dopo ad una separazione, in cui entrambi avevano relazioni con altri alla luce del sole, ma furono sposati effettivamente fino alla morte di Carl nel 1930.
“Non so vivere secondo un modello e non potrò mai servire da modello ad alcuno; invece, quel che farò sarà vivere la mia vita come mi piace, qualunque cosa accada. Non ho principi da sbandierare, ma qualcosa di assai più prezioso, qualcosa che sta dentro di noi, che brama solo a vivere e sa gioire, e preme per uscire alla luce del sole.”
Lou von Salomè
Il suo vero amore fu il poeta e drammaturgo di origine boema, Rainer Maria Rilke, il primo con cui ebbe rapporti intimi, anche se la sua fama di seduttrice era conosciuta in tutta Europa nonostante, molto probabilmente, era la sua mente brillante ad incantare gli uomini e le donne. Di Rilke, più piccolo di lei di quattordici anni, dopo la relazione, rimase per tutta la vita amica fino alla morte del poeta nel 1926. Da quel legame prese spunto per scrivere “Erotica”, un best seller all’epoca, che poi divenne un saggio di psicoanalisi “La materia erotica” dove parla da donna a donna della sessualità in chiave molto personale e intima. Tra le sue opere ci sono: "Il mito d'una donna”, “Biografie dell'inconscio”, “Saggi sull'amore”, “Devota ed infedele”.

Immagine presa da Pinterest. Fotografia di Lou von Salomè e Rainer Maria Rilke
Nel 1912, iniziò ad appassionarsi e a studiare, approfonditamente, la psicanalisi, tant’è che divenne il centro dei suoi lavori e intrecciò importanti amicizie con i più famosi psicanalisti dell’epoca: Sigmund Freud, di cui frequentò le lezioni, sua figlia Anna Freud, Sándor Ferenczi e Viktor Tausk, quest’ultimo divenuto un suo amante e infine, divenne la prima donna psicanalista.
Lou von Salomè, morì nel 1937, all'età di settantasei anni nel sonno, l’unica erede fu la figlia del marito Karl e della domestica, di cui Lou sapeva dell’esistenza. I suoi documenti invece vennero affidati ad un suo collaboratore.

Immagine presa da Protagonista Donna. Fotografia di Sigmund Freud e Lou von Salomè
Sono molti i soprannomi che sono stati dati a Lou von Salomé: “La rivoluzione russa nella vita di Nietzsche” oppure “La poetessa della psicanalisi”, sta di fatto che la sua vita fu piena: gli amori, gli studi, gli scritti, guerriera inconsapevole contro gli stereotipi, fino ad essere ricordata come la prima donna che ha aperto le porte della psicologia ad altre donne.
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